selfie perfetto

Selfie perfetto? Quello che ti salva la vita!

Diciamocelo, siamo un po’ stufi di vedere selfie a ogni ora del giorno e della notte, anche perché, quello che all’inizio poteva sembrare un gioco divertente e un passatempo simpatico, ora è diventato una moda scontata e banale…

Ma c’è chi al selfie proprio non vuole rinunciare fino a diventare ossessionato e dipendente… e sentirsi frustrato quando il selfie perfetto non arriva mai. E allora il web pullula di articoli con i consigli per scattare il selfie perfetto (che siano cinque, dieci o diciotto!), gli store sono pieni di app che aiutano a scattare un selfie impeccabile e c’è chi perfino ha elaborato “l’algoritmo del selfie perfetto“…

Da questo punto di vista c’è sicuramente un aspetto patologico insito in questa nuova pratica sociale ma quella che voglio raccontarvi oggi è una storia di selfie a lieto fine… la storia di un vero selfie perfetto!

La storia del selfie perfetto, protagonista Stacey Yepes

La protagonista della nostra storia è Stacey Yepes, donna canadese, che filmandosi durante un mini ictus è riuscita a fornire una testimonianza di ciò che le stava succedendo e a salvarsi la vita. Già perché quando si era recata all’ospedale di Toronto con il volto irrigidito che non le consentiva più di profferire parola, i medici hanno attribuito questo suo stato semplicemente a un forte stress… Ma la nostra amica canadese era convinta che ci fosse qualcosa di ben più grave sotto…

E allora passi la prima volta ma la seconda no! Alla paralisi facciale successiva ha avuto la prontezza di registrare un video affinché i medici potessero rendersi conto effettivamente di ciò che le stava succedendo…

Prima di proseguire, per favore

Questa volta la diagnosi non ha lasciato spazio a dubbi: “attacchi ischemici transitori” si trattava di una serie di mini ictus cioè dei campanelli d’allarme di ictus veri e propri e che comunque possono provocare danni neurologi permanenti.

“Sapevo che i sintomi non dipendevano dallo stress – spiega Stacey – e ho pensato che mostrandoli a qualcuno sarebbe stato più facile trovarne la causa”.

La tecnologia: usarla e non farsi usare

Complimenti Stacey, questo sì che è stato un modo intelligente di utilizzare la tecnologia. Un modo che ci conferma ancora una volta che la tecnologia nasconde tante potenzialità e che se solo imparassimo a usarla e non a “farci usare” potremmo godere pienamente dei suoi vantaggi, finanche del vantaggio più grande: fare in modo che ci salvi la vita! Un grande in bocca al lupo a Stacey dallo staff di Social Mamma!

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