Mangiare da soli: consigli pratici e di psicologia

Mangiare da soli: 4+4 consigli per imparare insieme

Di bambini che non mangiano perché mostrano inappetenza abbiamo parlato in un altro articolo (Mio figlio non mangia: è un campanello d’allarme?), oggi parliamo di quanto sia difficile per alcuni bambini imparare a mangiare da soli e delle strategie pratiche e psicologiche per renderli autonomi.

Del resto, ora che siamo in ferie, abbiamo sicuramente più tempo da dedicare alle nostre piccole pesti e di tempo avremo molto bisogno dal momento che quella di imparare a mangiare da soli è un’impresa tanto faticosa (per noi genitori) quanto utile, soprattutto per i piccolini che a settembre si apprestano a frequentare la scuola dell’infanzia o per coloro che sono già inseriti al nido!

Sono tanti, infatti, i bambini che non mangiano da soli anche se cominciano ad essere grandicelli. Bene, è arrivato il momento di essere autonomi: la pappa è pronta davanti a noi, le posate anche, ma… da dove iniziamo??? Ci sono diversi aspetti da considerare in questa ennesima iniziazione alla vita adulta che vi assicuro vi regalerà altre tenere emozioni, questi aspetti sono sia di tipo pratico che psicologico!

Prima i 4 consigli pratici per cominciare a far mangiare da solo il tuo bimbo

1. Scegliamo una pietanza che nostro figlio gradisce

Per iniziare, optiamo per un pasto che al nostro bambino piace. In questo modo possiamo tenere alta la sua motivazione a mangiare da solo, attività che inizialmente richiede una coordinazione oculo-manuale e un allenamento costante della motricità fine.

2. Preferiamo un pasto facile da mangiare

Proprio per la particolarità di questo esercizio, sarà utile preferire un pasto facile da mangiare. Ad esempio: un modo per aiutare il nostro piccolo a mangiare da solo è quello di preparare un primo piatto con un formato di pasta non troppo piccolo, così gli sarà  più facile afferrare il cibo;

3. Appoggiamo fisicamente la nostra mano su quella del nostro bambino

E’ molto utile appoggiare la nostra mano su quella di nostro figlio (se siamo più comodi mettiamoci alle sue spalle) e accompagnare la sua mano alla bocca come se stessimo mangiando noi al suo posto. In questo modo, gli forniremo una guida che sarà da modello ma che sfumeremo a poco a poco non appena sentiremo che il bambino inizia a capire come destreggiarsi. A quel punto il suo modello dovrà spostarsi di fronte, lui ci imiterà come se guardasse in uno specchio e questo lo aiuterà a perfezionarsi sempre di più e a cominciare a mangiare da solo!

4. Organizziamo la situazione a misura di bambino

Chiediamoci sempre come nostro figlio può sentirsi più comodo e cosa possiamo fare per creare una situazione facilitante. Possiamo, ad esempio, prendere in considerazione l’altezza del tavolo e quella della sedia oppure il potere di attrazione che può avere nei suoi confronti il kit “piatto-posate-bicchiere”.

  • Riguardo l’altezza del tavolo e della sedia, le soluzioni sono due: o far accomodare il bambino ad un tavolino basso con una seggiolina oppure mettere un cuscino sulla sedia. Possono sembrare banalità, ma è assolutamente necessario che, come noi cerchiamo la posizione più comoda per mangiare, lo stesso accada per nostro figlio. Questo favorirà lo sviluppo dell’autonomia, ma soprattutto eviterà “distrazioni dal compito”.
  • Riguardo al potere di attrazione del kit “piatto-posate-bicchiere” è utile scegliere uno di quei simpatici kit personalizzati con l’immagine più gradita dal piccolo, purché sia tutto a sua misura! Maneggiare la forchetta di un adulto a due anni non è proprio una cosa semplice per le manine dei nostri cuccioli per non parlare del bicchiere, all’interno del quale la faccia del nostro bambino entra quasi per intero!
Prima di proseguire, per favore

I 4 consigli di psicologia per le mamme dei bambini che non mangiano da soli

Accanto agli aspetti pratici del mangiare da solo, ce ne sono alcuni prettamente psicologici che non sono proprio da sottovalutare. Ne elenchiamo 4.

1. Selettività delle figure di riferimento

Può capitare che i bambini non mangino da soli solo alla presenza di mamma e papà. Chiedete alle maestre del nido o della scuola dell’infanzia se per caso vostro figlio già mangia da solo. Non date per scontato che non ne sia ancora in grado. Alle volte capita che il piccolo sia molto autonomo a scuola e meno a casa dove trova un ambiente più accogliente e facilitante.

2. Il fascino di diventare grandi

Spiegate al piccolo che ormai è un ometto; a tutti i bambini fa piacere notare che stanno diventando grandi, li entusiasma e regala loro una positiva percezione di sé. Fate capire che anche mangiare da soli vuol dire diventare grandi, potrebbe giocare a vostro vantaggio!

3. Niente ansia

Lasciate che i bambini si sporchino, che inizialmente mangino con le mani… insomma che familiarizzino con il cibo senza reticenza alcuna: renderà l’approccio più sereno e l’impresa di mangiare da soli meno ardua.

4. Televisione sì-Televisione no

Dobbiamo spegnere il televisore? Come al solito non c’è una regola e tutto va visto rispetto al contesto e alle caratteristiche del vostro bambino. Le strategie sono due:

  1. La tv come premio a pasto terminato: potrebbe essere proficuo utilizzare la televisione come premio a pasto terminato se notate che la tv è eccessivamente distraente e finisce per bloccare le autonomie del vostro bambino. E’ il tipico caso del bimbo che davanti alla televisione “si incanta” e rende necessario intervenire per imboccarlo.
  2. La tv per rendere piacevole mangiare da soli: ci sono casi in cui il bambino riesce comunque a “concentrarsi sul compito” di mangiare da solo. In questi casi, magari, potreste prendere spunto dai programmi in televisione per rendere l’apprendimento di questa autonomia più piacevole. Come al solito ci vuole buon senso!

In bocca al lupo anzi buon appetito!

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