Amico immaginario nei bambini

Amico immaginario nei bambini: c’è da preoccuparsi?

Vi è mai capitato di sorprendere il vostro bambino a parlare apparentemente da solo, magari anche gesticolando o giocando con qualcuno che non vedete? Ebbene, probabilmente sta parlando con il suo “amico immaginario”! Questo  “fenomeno”, evidente in misura maggiore nei primogeniti  (ricerca Università della Tasmania) o nei figli unici, coinvolge una percentuale abbastanza elevata di bambini inizialmente nell’età della scuola dell’infanzia (3-5 anni) ma anche successivamente fino agli 8 anni circa.

Cos’è un amico immaginario

Ma chi è “l’amico immaginario”? Si tratta di rappresentazione fantastica di un compagno di giochi, una proiezione positiva partorita dalla creatività del bambino che lo aiuta a tirar fuori quelle emozioni, ansie e paure che altrimenti terrebbe per sé. Chi in fondo non vorrebbe un amico h24 che sia sempre al nostro fianco e ci venga in soccorso quando abbiamo bisogno d’aiuto?

Le 3 funzioni di un amico immaginario

Ma che funzioni ha l’amico immaginario nei bambini? Ne possiamo individuare essenzialmente tre:

  1. Funzione ludica: con l’amico immaginario ci si diverte perché lui fa tutto quello che noi vogliamo fargli fare e ai bambini piace ottenere subito quello che vogliono!
  2. Funzione emotiva: permette di stemperare le tensioni o dei momenti di difficoltà, non a caso spesso l’amico immaginario nasce in concomitanza con un cambiamento importante che coinvolge il bambino : nascita di un secondo figlio, trasloco, iniziare a dormire da soli in cameretta.
  3. Funzione sociale: finalmente il nostro piccolo trova qualcuno che gli fa compagnia e si sente un po’meno solo. Ma c’è qualcosa di più: questo amico è anche il suo confidente più fidato a cui poter raccontare segreti con la sicurezza che resteranno custoditi per sempre.
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Amico immaginario: cosa fare? Dobbiamo preoccuparci?

  • Non preoccupatevi: come già detto molti bambini hanno un bambino immaginario questo non vuol dire che vivano una situazione particolarmente patologica ma che, in quel momento specifico della loro vita, hanno dei pensieri che non sempre magari riescono ad esprimere.
  • Sfruttate questa opportunità: ecco appunto, questa può essere un’opportunità per voi! In che senso? “Alleandovi” con l’amico immaginario di vostro figlio potreste cercare di scoprire quali pensieri ha il vostro piccolo, cosa prova e potreste attrezzarvi per realizzare un cambiamento positivo per lui.
  • Non date troppa importanza alla cosa: allo stesso tempo cercate di non dare troppa importanza a questa nuova figura che entrata a far parte della vostra famiglia, non deve diventare anche nostro amico!
  • Evitate di rimproverarlo o prenderlo in giro: vietandoli di parlare con il suo amico o ridicolizzandolo potreste avere un’ennesima chiusura da parte sua, cosa che sicuramente non auspichiamo!

Quanto dura? Di solito l’amico immaginario abbandonerà nostro figlio senza troppe forzature, ma semplicemente quando le tre funzioni citate non hanno più motivo di esistere. In caso la sua presenza dovesse accompagnare il bambino per diversi anni è allora opportuno approfondire la situazione con un esperto. Un abbraccio a tutti gli “amici immaginari”, che sappiano custodire al meglio i nostri cuccioli!

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